lunedì 26 novembre 2012

Buon non-compleanno

Sveglia all'alba: mi lavo la faccia tenendo aperto un occhio alla volta. Poi in treno tra mille pendolari, che il lavoro traballa, ma la corsa per ora non si arresta... vorremo mica perderci la trasferta del lunedì mattina?!? La giornata prosegue, finalmente mi siedo sul treno di ritorno e mi assale la stanchezza.

In stazione mi aspetta una sorpresa: Piccolo Uomo con i nonni. Gli vado incontro, appena mi vede i suoi occhi luccicano e proprio tra la sciarpa e il cappello intravedo le sue guance arrossire, emozionato e timido, tutto sua mamma oibò.
E passa tutto: il malumore, il sonno, la voglia di sdraiarmi sul divano fino a domani. Ho voglia di fare merenda, di riempire la vasca per il bagnetto, di cantare cinque volte di fila tanti auguri a teeee a Piccolo Uomo tutto preso dal soffiare sulla candelina di cartone che svetta sulla torta di mattoncini...


Buon non-compleanno tesoro, la mamma ti mangerebbe di baci se solo tu li amassi un po' di più.
E coraggio, Intrepida, fatti avanti. Forse tra qualche mese sarò sopraffatta dalla stanchezza, ma gli occhi mi luccicano e le guance si infiammano al solo pensarti.

venerdì 23 novembre 2012

Del trattore e di altri misteri

Interno Villa Microbica, ore 22.15
Chiacchiere tra uomini mentre ci si mette il pigiamino.

Papi?
Sì, dimmi Piccolo Uomo.
Papi, hai soelljna pancia?
Nooo, papi non ha una sorellina nella pancia. Solo le mamme hanno le sorelline nella pancia.
Papi, mamma ha soelljna pancia?
Sì, mamma ha la sorellina nella pancia.
Io tattoe (ndr trattore) pancia.


Il ragionamento è ineccepibile... se io ho una sorellina nascosta dietro l'ombelico, lui potrà avere il diritto di avere un trattore nel suo di pancino, no? ;)

mercoledì 21 novembre 2012

Bai Jia Bei: per chi ancora osa sognare


Ieri è arrivata la prima stoffina per la mia Bai Jia Bei, la copertina dei sogni e dell'amore.

Grazie Diarista, non sai che emozione è stata aprire la busta: aveva il sapore di una caramella gommosa da scartare e il profumo della lavanda in giardino. E' bellissima e colorata. Nascosta dietro all'orsetto intravedo te, di cui so così poco, apparantemente lontana dalla mia vita e invece così vicina da osare farmi un regalo, da avere uno slancio beneaugurante per me e la piccola Intrepida.
Poi se la tua stoffina è arrivata proprio mentre il pavimento (metaforico) della mia azienda crolla... beh, un motivo ci sarà. E io, è risaputo, non credo alle coincidenze, ma le considero dei Segni che indicano la strada!

Ehm ehm, ecco, forse nel mio ultimo post mi son fatta prendere un po' troppo la mano dalla potenza evocativa dei sogni e ho dimenticato di spiegare cos'è la Bai Jia Bei. Che prima di Nina - una gran donna, un vulcano di idee, si sa - nemmeno io sapevo cosa fosse. Poi saltellando da un blog all'altro ho conosciuto Adelia - pure lei una grande, anche questo si sa - e la copertina è tornata nella mia vita.
Questa è la leggenda, leggetela e prendete quel che più si addice a voi:

L'ultima imperatrice della dinastia Qing, l'unica tra le concubine che aveva dato un erede all'imperatore, fu costretta ad abbandonare il suo bambino: per proteggerlo da ogni insidia pensò di chiedere a cento famiglie, tra quelle più in vista dell'Impero, di offrire ciascuna un pezzo della seta più bella; con i cento pezzi di stoffa ricevuti confezionò un lungo abito per suo figlio, cosicchè il principino fu simbolicamente rivestito dalla nobiltà, dalla fortezza e dalle virtù dei dei più valorosi rappresentanti dell’Impero. Così nacque in Cina la tradizione del Bai Jia Bei, usanza che perdura ancora oggi allo scopo di attirare sul bambino tutte le forze benefiche provenienti dalle persone che gli vogliono bene, in modo che sia protetto per tutta la vita dalle avversità.

Bai = 100 - Jia = Famiglie - Bei = da
Bai Jia Bei = Da cento famiglie


Io partecipo a questo progetto perché è una follia collettiva e perché credo che il cambiamento parta da noi. E' più semplice raggiungere i nostri sogni se ci teniamo stretti per mano, se ci incoraggiamo a vicenda, se ci sproniamo quando stiamo per mollare la presa, se proviamo ad allargare il nostro orizzonte con uno slancio d'affetto verso chi (ancora) non conosciamo. Che sia per il nostro bambino, che sia per noi, che sia per chi ci è vicino.. aiutiamoci l’un l’altra a realizzare la nostra Bai Jia Bei! Comprare e spedire una stoffina è un gesto da pochi minuti, unitevi a voi. Tutte le istruzioni - una sciocchezza facile facile, davvero - sono qui.

Ultima cosa: io sono una donna fortunata, una di quelle che nelle vita hanno avuto la BdC e crescono ogni giorno un meraviglioso Piccolo Uomo, aspettando l'Intrepida in arrivo. Sento però vicine le donne che hanno avuto esperienze più difficili o semplicemente percorsi diversi dal mio, non solo perché non dimentico il dolore di una pancia improvvisamente vuota, ma perché conosco e apprezzo l'Essere Madre/Padre in mille modi... che siano figli arrivati in tutta semplicità o nati grazie a cicogne mooolto tecniche, bimbi color cioccolata affidati a mani che li accudiscono con amore senza sapere che succederà tra qualche mese, figli nati oltremare e arrivati fin qui, bimbi che hanno un papà e una mamma ma che sono amati e cresciuti con altrettanto amore anche da chi mamma/papà non è, bimbi che si sono messi in viaggio ma che non sono riusciti ad atterrare tra le nostre braccia, figli che si sono già incamminati e noi ancora non lo sappiamo. Perché l'amore non conosce confini.

PS sempre in tema di coincidenze a cui non credo... chissà come mai avevo (insensatamente) comprato qualche metro in più della stoffina per Nina? Ragazze, tra poco spedisco, per me porta bene ;)

venerdì 16 novembre 2012

I sogni son desideri

 
I sogni son desideri chiusi in fondo al cuor
nel sonno ci sembran veri e tutto ci parla d'amor
se credi chissà che un giorno non giunga la felicità…
non disperare nel presente, ma credi fermamente e 
 il sogno realtà diverrà!
(Cenerentola)

Insisto con le canzoncine, portate pazienza... ma la bellezza spesso si nasconde nelle cose piccole e semplici. Da tempo ho in mente questo post, perché proprio nei giorni più incerti e bui occorre alzare lo sguardo verso l'alto e puntare al bello. Guardare negli occhi le persone, allargare le braccia verso chi vive qualcosa di diverso da noi, spostare il nostro orizzonte dieci passi più in là.

Scrivere post è bello, ma leggere quelli degli altri è ancora meglio, se capite cosa intendo. In rete sono entrata in contatto con tante persone, di cui è vero non so molto, ma quel poco che so è spesso intimo e profondo, a volte spietatamente vero.

E allora vi dico... buttatevi! Allargate le braccia e spiccate il volo! Buttatevi anche voi nella mischia delle matte che osano pensare che non solo sia giusto sognare, ma che scambiare i sogni sia ancora meglio, qualunque sia il vostro sogno.

Per me tutto è comiciato qui ed è stata un'emozione fortissima.

Perciò bando alla pigrizia e fate un salto qui per iniziare a scambiare i vostri sogni!

giovedì 15 novembre 2012

La bella tartaruga

Ne inizio 10, non ne finisco mezzo. Parlo dei post che scrivo nella mia testa nei momenti più insensati: quando mi lavo i denti, mentre preparo la zuppa di cereali, durante il pranayama a yoga, quando mi si spalancano gli occhi in piena notte. Sì, perché ormai mi sveglio alle 2 e resto immobile come un baccalà ad osservare il soffitto per un'oretta buona. Che poi rispetto alle mie colleghe che non dormono causa lavoro che scivola via come sabbia tra le dita io ho un bel vantaggio: almeno posso raccontarmela e dare tutta la colpa agli ormoni, al mio corpo che cerca di riprendere confidenza con i ritmi sonno-veglia dei neonati, quelli in cui le 24 ore di un giorno si trasformano magicamente in 8 giornate da 3 ore l'una. Vabbè.

E visto che da tempo ho imparato che chi fa da sé fa per tre, voglio approfittare del mio interminabile tragitto in bus verso casa per fermare sul foglio 5 pensieri positivi, 5 cose che mi fanno star bene.
Che non posso continuare a smenarla a tutti che il cambiamento viene da noi e annegare nei pensieri grigi.

1. Pigiama party: la mia soluzione (geniale) per sopravvivere ai giorni in cui Papà Gabbiano è fuori casa per lavoro dalle 7.30 alle 24. Dopo cena Piccolo Uomo ed io ci mettiamo in pigiama, accendiamo la radio e poi... si balla! Così non mi sgolo per convincerlo a prepararsi per la nanna e al tempo stesso combatto la mia sindrome da nido vuoto.

2. Mucca o cavallo?: mentre appunto ieri si ballava al ritmo de "la bella tartaruga", Piccolo Uomo mi ha suggerito i seguenti nomi per la sorellina: Mucca, Gallina o Cavallo. E di fronte alle mie rimostranze ha riso di pancia proponendo Lalla, che è la sua versione del nome della mia bionda e bella amica, conosciuta dal piccoletto quest'estate e a quanto pare mai dimenticata. Grazie tesoro, facciamo da noi, già intuisco qualcosa sull'amore fraterno.
E comunque smettila di inseguire le bionde, la mamma è mora, mo-ra! Lasciami sul piedistallo almeno fino ai tuoi 3 anni... uff, e non ricordarmi che ti avevo promesso libertà già quando eri solo un pesce nella mia pancia, uff.

3. Cinema con le amiche: perché son tutte balle, l'amicizia tra donne esiste e quando riusciamo ad essere autentiche e solidali siamo imbattibili. Questa sera mi aspetta un cinema+cena fatto di battute, incoraggiamento reciproco, punzecchiature, autenticità. Che siamo 5 teste matte, tutte diverse ma ugualmente cocciute (ops, determinate) ma ci vogliamo bene e ci veniamo incontro, cascasse il mondo ogni mese ritagliamo 4 ore per noi facendo lo slalom tra famiglia, lavoro e vite tanto tanto diverse. Con l'aggravante che 4/5 di noi son state colleghe per anni, con tutte le implicazioni del caso, e restiamo amiche anche dopo aver imboccato sentieri divergenti.

4. Wan Vo e il suo papà: che lo sguardo più innamorato incrociato questa settiman è quello tra Wan Vo, bimbo di 3 anni con gli occhi a mandorla, e il suo italianissimo papà. E se avessimo chiacchierato per altre dieci fermate avrei finito per proporgli una merenda insieme, tanto erano belli, vivi, con tutto un futuro d'amore davanti. Bellissimi.

5. 22+1 settimane: sono entrata nel sesto mese di questa gravidanza così inaspettatamente facile e senza contrattempi. Che se l'Intrepida non mi desse calcetti in continuazione potrei persino scordarmi di lei e delle sue necessità, in fondo chiede solo cibo, riposo e la giusta dose di amore.
Intrepida, ho deciso di chiamarti così in attesa di conoscere il nome che ti sei scelta, mi sembra adatto per una ragazza che si è lanciata con un doppio carpiato nella nostra vita incasinata approfittando di uno spiraglio di luce.

Vi lascio con alcune parole de "la bella tartaruga" (cercatela su Youtube), canzone per grandi e piccini che la scorsa estate zia Ecca - a lei tutte le royalties! - ci ha insegnato e che è ormai un grande must.

la tartaruga, da allora in poi,
lascia che a correre pensiamo solo noi
perchè
quel giorno poco più in là
andando piano lei trovò la felicità
un bosco di carote
un mare di gelato
che lei correndo troppo non aveva mai guardato
e un biondo tartarugo corazzato
che ha sposato un mese fa

Con l'augurio che chiunque possa trovare il suo bosco di carote.

lunedì 5 novembre 2012

Beata incoscienza

Lo ripeto da giorni, a chiunque. Farei bene a tatuarmelo sulla pancia. O almeno ad appoggiare un cartello sull'ombelico. Me lo ripeto ossessivamente come fosse un mantra, sperando serva ad abbassare la pressione.

La mia azienda rotola senza freni verso il dirupo, la ricerca della casa perfetta assomiglia sempre più alla ricerca del Santo Graal, Piccolo Uomo ha deciso di far lo sciopero della pappa accompagnandolo con un sottofondo incessante di no,no e poi no!, etc etc.

Ma... la mia pancia è abitata. Sta bene, stiamo bene. Questa mattina aveva la manina sinistra davanti al viso. Fa di testa sua e non si mette quasi mai come vorrebbe il gine. È una ragazza, un'avventura tutta nuova da esplorare.

Andiamo avanti. Beata incoscienza.