martedì 29 gennaio 2013

Di traverso

Traverso: /tra'vɛrso/ [lat. transversus "trasverso"]
agg. che interseca, taglia una linea presa come riferimento ■ Trasversale: che si dispone obliquamente rispetto ad una linea di riferimento ■ espressioni: Mettersi di traverso: fig., ostacolare l'attività di qualcuno ≈ (fam.) mettere i bastoni tra le ruote, osteggiare, remare contro.
Contrario: agevolare, favorire. (Fonte: Treccani on line)

Dopo 8 mesi di idillio, in cui non ho fatto che lodarla e dire quanto fossi sorpresa di una gravidanza così serena e senza intoppi (chi mai scorderà i quattro mesi e mezzo passati tra letto e divano aspettando Piccolo Uomo, brr...) l'Intrepida ha alzato la mano e fatto un gesto teatrale. Per essere precisi venerdì il gine ci ha detto che - senza che io me ne accorgessi, of course - ha fatto una bella capriola e abbandonato la posizione cefalica per mettersi di traversotesta a sinistra, culetto in basso, piedi e mani raccolti sotto le mie costole in alto a sinistra. Ecco spiegati quei dolori lancinanti che mi mozzavano il respiro e impedivano anche solo di appogiarmi sul fianco, argh.
 
D'altronde è figlia nostra, è genetico che sia rompiballe e dica la sua: noi due sciagurati ancora non siamo riusciti a trovare un'alternativa decente (e economicamente sostenibile, ahimé) a Villa Microbica, sul suo nome siamo in alto mare e 2 notti su 3 faccio incubi terrificanti sulle paure che di giorno cerco di combattere. Secondo me si è detta: mmm, qui butta male, 'sti due non son proprio pronti, meglio che io cerchi di attirare un briciolo di attenzione... male che vada, mi metto tranquilla di lato e gli do ancora un po' di tempo per preparare alla grande il mio benvenuto!
 
Che poi... possiamo darle torto?!? La pupa ha pure ragione, ma temo ignori i protocolli medici: se tra 4 settimane sta ancora messa così... zac! la tirano fuori a forza con un bel taglio cesareo, pure un paio di settimane in anticipo sul previsto. Che dopo il parto indotto di Piccolo Uomo avviato di mercoledì e conclusosi alle 6.33 di venerdì... ecco, non osavo immaginare di peggio e invece.

Una cosa è certa: nonostante il mio approccio chakrista alla vita, nonostante le mie meditazioni e respirazioni yoga, nonostante il mio desiderio di un parto naturale (sì, voglio partorire con dolore, embé?!?)... qualcosa non funziona, non so proprio indicare ai miei figli quale sia la via d'uscita, sigh.
 
 
Vado di cartelli stradali? Chiedo a una hostess di indicare il sentiero luminoso che indica le uscite di sicurezza? Mi appendo a testa in giù sul lampadario?
Stupidaggini a parte, se qualcuna di voi ci è passata ed è esperta di moxibustione, comunicazione prenatale o altre tecniche naturali si faccia avanti, please. Specialmente se avete indirizzi e contatti utili in Torino e dintorni. Vi sarò eternamente grata.

Sono disposta a mettermi in gioco. Perché anche se fifona di natura ormai una cosa mi è chiara: per mettere al mondo un figlio occorre chiudere gli occhi, fare un respiro profondo e poi buttarsi con fiducia dal portellone dell'aereo... in qualche modo il paracadute si aprirà.

venerdì 25 gennaio 2013

Countdown

Sembrava non avesse capito. O semplicemente avesse deciso di ignorare la cosa, tanto in fondo Nonno Lupone passa tutti i giorni, in ludoteca ci si va comunque, mamma continua ad uscire per andare a yoga o a cena con le amiche.
Sembrava deciso a non raccogliere l'amo lanciato da tutti noi, che ci aspettavamo fuochi d'artificio e balli sfrenati di gioia, come se la novità dovesse per qualche strano motivo emozionare più lui di noi.

E invece no. Piccolo Uomo è l'adorabile testone riflessivo che già da minuscolo mostrava di essere. Lui ha soppesato, ascoltato, soprattutto osservato le nostre reazioni.

I primi 2 giorni ha adottato la tecnica dell'angioletto, sorprendendomi continuamente e facendomi illudere che i capricci per vestirsi/lavarsi le mani/assaggiare qualcosa di nuovo/etc etc fossero sorpassati. Intanto mi sembrava di sentire il rumore dei suoi pensieri: strano, mamma non fa una piega, resta lì, mmm.

I 3 giorni successivi, oggi compreso, siamo passati alla versione diavoletto: no, niiijente, no faccio, no vengo, no vojo, no no no . Fino a punte di autolesionismo come quando mercoledì ha deciso di passare 40 minuti seduto ad osservare gli altri bimbi invece di giocare con loro, col suo irresistibile muso da lupetto imbronciato, solo perché mamma si rifiutava di tenerlo in braccio per tutta l'ora di psicomotricità.
Intanto continuavo a sentire il rumore dei suoi pensieri: strano, mamma non fa una piega, resta lì, mmm.

Poi mi sono ricordata.
Della frase detta en passant al suo adorato papi, una sera a cena, così in leggerezza, tra uno spicchio di mandarino e un sorso d'acqua: sai papi che desso mamma ta con me? No lavora

Direi che - come sempre - ha capito benissimo, solo che lui non è tipo da fuochi d'artificio o balli sfrenati.
Lui sa che ormai mamma resta a casa, vicina vicina, anche se ci ostiniamo a non voler stravolgere troppo i ritmi e a mantenere la routine con i nonni. Per me stava solo cercando di farsi un'idea più precisa, il quadro della situazione.
È ufficiale: la sottoscritta è in maternità da ben 5 giorni, si gode la quiete prima della tempesta, ma già ad annusare l'aria qui si sente aria di rivoluzione.

PS di servizio: no, non abbiamo ancora deciso il nome. Per pietà, non chiedetemelo anche voi, lo so siamo due sciagurati, ma le siam toccati in sorte noi.

PPS: segue foto di cosa intenda Piccolo Uomo per tae vicini vicini ... la macchia grigia è la mia panza vista dall'alto!


martedì 15 gennaio 2013

Le frasi (idiote) dell'attesa

Non sai come ti invidio... che bella pancia!
Accidenti, sei quasi alla fine, vero? Fino a quando lavori?
Ma cosa c'è lì dentro, un bimbo o una bimba?
Piccolo Uomo che dice? Il papà sarà contento!
Siccome in questo periodo son doppata di ormoni, quando sento queste frasi di solito sorrido e mi si alleggeriscono i pensieri grigi.

Per puro divertissement vi voglio dare un assaggio anche delle frasi particolarmente idiot  inopportuneEcco la mia personale top five delle idiozie che tocca sentire durante la gravidanza:
1. Allora fai la coppia, che bello!
Tesoro, ogni nuovo arrivato è il benvenuto, ma non si tratta di un acquisto dell'ultimo minuto al supermercato, non è una tovaglietta da brunch per due né un set di coltelli da bistecca, è una creatura nuova di zecca, un essere umano in miniatura, unico al mondo e meraviglioso. Solo per capirci.
2. Ah, 2 anni e mezzo di differenza, la combinazione perfetta! Vedrai come andranno d'accordo.
Ciccio mio bello, ma cosa ne sappiamo di come andrà tra i due?!? Se esistesse una formula matematica vincente in molti l'avrebbero già applicata, non credi?

3. La femmina dopo il maschio? Uao! Hai fatto centro, meglio del contrario, così quando sarà adolescente lui potrà controllarla e voi stare tranquilli.
Ma siamo fuori?!? Ma chi te lo dice che usciranno insieme e soprattutto perché mai Piccolo Uomo dovrebbe controllare la sorella?

4. Una bambina? Benone, così siete a posto e non dovete fare il terzo.
Scusa, gentilmente, puoi fermarti dieci secondi e ripetere ad alta voce la frase imbecille che hai appena detto? No, ma ti rendi conto?!? A parte che i figli si desiderano, attendono e amano, ma cosa vorresti dire esattamente? Non so nulla di terzi figli, ma tra loro e le riserve di una squadra di calcetto intuisco ci siano delle differenze.

5. Una bambina? Tuo marito non potrà chiederti più nulla.
Questa, lo capite da voi, entra di diritto nella top five, perché di scemenze così se ne sentono davvero poche. Oltretutto, bella mia, faresti bene a ripassare biologia, sono i papà a determinare il sesso dei pupi. E poi che diamine dovrebbe chiedermi? Mica siamo in pizzeria e io sono il forno a legna.

Ehi piccina, stai tranquilla, mamma e papà sono i due impiastri che sono in alto mare con la scelta del tuo nome e che non hanno ancora saputo trovare un'alternativa a Villa Microbica, ma quando sarà il momento potrai atterrare serena tra noi, luoghi comuni e stereotipi cerchiamo di tenerli fuori dalla porta.



martedì 1 gennaio 2013

2013

Auguri agli amici di sempre, che senza non so più immaginarmi.
Auguri agli amici appena incrociati, perché amo imboccare nuovi sentieri.
Auguri alla mia famiglia, che parte dagli 8 mesi e atterra oltre i 90 anni, sempre più grande e colorata e più si allarga più mi piace, perché la famiglia non c'entra col sangue.
Auguri a chi ancora non conosco e a chi non conoscerò mai, perché questo pianeta è meravigliosamente affollato di differenze.
Auguri a noi 3+1, perché la meraviglia risiede a Villa Microbica, altroché.
Auguri a tutti voi che passate di qui, pensate che bello se domattina ci svegliassimo e anche solo uno degli auguri che ci siamo scambiati questa notte fosse realtà.
Ah, già, dipende anche da noi ;)