mercoledì 16 ottobre 2013

Babyloss

Nella mia cucina questa sera brilla una candela alla vaniglia. Il perché lo spiegano bene Silvia e Elle, come solo loro sanno fare.

Anche se fa paura, una paura pazzesca, facciamoci coraggio e cominciamo a parlare di babyloss. Per loro, per noi.
Quattro anni fa al rientro in ufficio decisi di parlarne: pancia improvvisamente disabitata alla 12' settimana, cuore in frantumi, ma nessuna voglia di mentire. Con mia grande sorpresa altre tre colleghe raccontarono solo allora di aver perso il loro bimbo nelle prime settimane. Le vedevo ogni giorno da anni e non lo sapevo. 
 
Piccolo tesoro che per primo hai abitato la mia pancia non ti scorderò. Mai. È anche grazie a te che oggi sono la persona che sono.

domenica 13 ottobre 2013

Tutto da scoprire

Lei ancora non lo sa.

Quanto è dolce il primo gelato della stagione. 
Come il sole illumina la neve ad alta quota.
Che il primo bacio non si scorda mai.
Come immediatamente si sincronizza il respiro quando si dorme pancia contro pancia.
Quanto si stringe lo stomaco e volano i piedi il primo giorno di scuola.
Come è facile cadere da un paio di tacchi.
Quante foto le scatteranno davanti alla sua prima candelina.
Che il cuore non si spezza, a volte si scalfisce solo un po'.
Dove trascorrerà la prima vacanza da sola con gli amici.
Come brillano le stelle quando ti sdrai a guardarle.
Quante ore passerà al telefono con la sua migliore amica.

Lei non lo sa, perché la bimba della mia amica F. è nata solo ieri e il mondo è un posto nuovo ancora tutto da esplorare.

Ben arrivata piccoletta, e che il tuo cammino sia lieve e luminoso.

giovedì 10 ottobre 2013

Il regalo

Sono tre parole, di quelle velate di burocrazia e procedure on line, ma sono tre parole che suonano meravigliose alle mie orecchie come i campanellini di Trilly: congedo parentale facoltativo, ecco il regalo che mi son fatta. 

Se c'è una cosa che la mia storia e praticare yoga mi stanno insegnando è proprio questa: (provare a) stare nel presente, viverlo, non rimandare. Più semplicemente STARE.

Sembra facile, invece a me richiede concentrazione, impegno, capacità di staccare. Ricordarmi cosa voglio veramente, cosa mi fa star bene. 

La Gattina ha sei mesi e mezzo, sarei potuta rientrare al lavoro già da un po' e invece ho la fortuna di potermelo concedere e di avere accanto un Papà Gabbiano che sì non sarà perfetto, ma sa cosa mi rende felice.

Sono ancora in maternità e assaporo questi giorni che non torneranno: la torta di Sam il pompiere per i suoi tre anni, accompagnarlo a scuola mano nella mano solo noi due, giocare con lei sdraiate sul tappeto fregandomene di tutto il resto.

Sto meglio, i giorni bui sono passati e io mi riapproprio di me stessa. Scrivo pochissimo qui e commento meno del solito, ma leggo i vostri post ogni giorno. Ho solo rallentato, scalato la marcia. 

Per finire... sembra facile e so che invece non lo è, in più io so di essere molto fortunata, però se riuscite provateci, anche solo una mezza giornata: prendetevi tempo per voi, tempo per stare, tempo per essere.