lunedì 10 giugno 2013

Quel che non strozza...

Interno giorno, Villa Microbica.
-9 al trasloco, scatoloni come se piovesse. Provo quasi un sottile piacere nel rispondere sempre più spesso a Papà Gabbiano: mi spiace, l'ho già messo nella scatola, cerca di arrangiarti con altro. Forse non siamo messi così male, mi sta tornando il buonumore.

Dicevamo? Ah già, è mattina, la seconda poppata della Gattina è terminata e sto impacchettando i calici di cristalli, quelli la cui lucentezza è inversamente proporzionale al numero di volte che li abbiamo usati. Lei sgambetta felice per un po' accanto a me, poi giustamente si scoccia e parte la sirena... uè uè uèuèèè, la Gattina è un essere adorabile, ma ha pur sempre 85 giorni. Il mio Piccolo Uomo è appena tornato da un giro in bici con Nonno Lupone e sta giocando in giardino. Corre da lei, anzi accorre.

Mamma, tanquilla, ci penso io alla soejna. Metto il ciuccio e la coccolo un po'. Lei mi guadda e non piange più.
E così le sue manine morbide e piuttosto sporche le mettono in bocca il tappo, ops ciuccio, e cominciano a scuotere energicamente la culla.

E in un attimo non mi importa più dei suoi capricci e delle sue intemperanze, quasi mi scordo che pur mangiando autonomamente da sempre adesso spesso chiede di essere imboccato proprio nell'istante in cui allatto, chisseneimporta se mi chiama cento volte al giorno.

Questi suoi slanci mi fanno dimenticare tutto e pazienza se il ciuccio era tutt'altro che pulito... come si dice? Ah, già, quel che non strozza ingrassa!

9 commenti:

  1. Qui invece stiamo affrontando il problema gelosia più qualche episodio di regressione che mi hanno detto inevitabile in questi casi!!! Consigli per me?

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  2. Celo. Il primo mese e mezzo è andata così pure qui. Pianti capricci non tanto con la sorellina con cui è sempre stato affettuoso, ma vere e proprie scenate di gelosia con la sottoscritta. Regressione compresa credo sia inevitabile.
    Voleva mamma per tutto, una cozza mammona ma tenerissima.
    Consigli? Non saprei, siamo ancora troppo in ballo pure noi però mi sembra funzioni un mix di fermezza (inutile che ci provi, le verdure si assaggiano) e molta comprensione (coccole extra, momenti solo noi due anche solo 20 minuti al giorno, ok ti vesto io e ti preparo il latte, cose così).
    Credo poi il tempo aiuti.
    Devi vederli ora che lei gli sorride e lo cerca con lo sguardo <3
    La fatica è tutta nostra, alla fine pur di saperli sereni siamo disposte a tutto, ma siamo noi le adulte no?
    Riposati quando riesci, un bacio

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  3. Ahah non c'è come avere fratelli più grandi per sviluppare gli anticorpi di un leone!
    La gelosia è una tappa inevitabile, e credo che quando il grande ha meno di 4 anni sia anche più dura. La mia ha compiuto 5 anni quando è nato il fratellino e dopo una fase iniziale di follia pura ora è serena. Qui credo abbia funzionato in parte usare il fratellino come "scusa" per farle fare cose che sarebbero vietate. Es: lui deve fare il bagno e per lei è ora di cena. "Tuo fratello mi ha consigliato di lasciarti mangiare guardando un cartone". O cose così... in qualche modo bisogna far percepire il fratello come un alleato e non una rottura, ma non è sempre facile...

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    1. Grazie mille! Mi sembrano delle dritte molto interessanti. Ci proverò, in quanto a riuscirci...

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  4. Amore! Ma è bellissimo! :) E ci credo che ti scordi di tutto :) Lo strapazerei di baci :)

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    1. Eh eh, se ti riesce... Il pupo è allergico agli sbaciucchiamenti :)
      Come la sottoscritta ehm ehm

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  5. che dolcezza...vero ce queste sono le cose che fanno sciogliere?
    io ho dovuto aspettare parecchio, ma ora comincio a raccogliere qualche frutto... qualche...
    un abbraccio!

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    1. Assolutamente sì!
      Come hai fatto, davvero, con due così vicini lo sai solo tu :)
      Comunque sì, le mie belvette son faticose ma adorabili

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  6. Forte la battuta sui bicchieri di cristallo...e mi sembra che tu riesca a gestire bene tutto, gelosia del fratellino compresa :-)

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Ascoltare e raccontare, è un po' la stessa cosa. Bisogna essere disponibili, lasciare sempre l'immaginazione aperta (Antonio Tabucchi)