mercoledì 16 maggio 2012

Stessa parola, sensazioni diverse... Aiuto!

Primo figlio. Divento mamma anzi, come mi piace pensare, nasco mamma.

All'inizio avevo quasi timore di usare questa parola, ma siamo sicuri? Proprio io? Per sempre-sempre-sempre?

Qualche mese dopo la ripeto al mio piccoletto, una cento mille volte.
Non avevo mai capito perché donne apparentemente intelligenti e dalla conversazione brillante ad un certo punto incominciassero a parlare di se stesse in terza persona. "Mamma ti cambia il pannolino, mamma ti copre di baci, mamma è tanto stanca dai dormi una mezz'ora."
Adesso lo so. Piccolo Uomo era meno espressivo di un pesce rosso, ma già desideravo insegnarli quella parola tonda, colorata e morbida. E forse ripeterla tante volte serviva anche a me: ad accettare un nuovo ruolo, a scoprire un'altra pelle.

Adesso fingete di essere al cinema e fate un bel salto in avanti, a ieri.
Piccolo Uomo che ripete incessantemente quelle due sillabe: per attirare la mia attenzione, per farmi notare che ha appena inventato un gioco nuovo, per chiedermi da bere, per convincermi a giocare con lui etc etc. Io che annuisco, sbuffo, sospiro.
Alle 5 di questa mattina, è sempre la parola mamma a svegliarmi, ahhh
Che faccio: tappi per le orecchie o tanta pazienza?

Ecco il mio appello.
Giovane donna alle prese con attacchi acuti di mammite del suo Piccolo Uomo accetta (disperatamente) consigli.
Grazie!


2 commenti:

  1. Come dice sempre mio marito..godiamoceli adesso che poi neanche ci guarderanno!
    Scherzi a parte, è una fase, poi....peggiorano
    ;-))

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  2. ...dai che ti fa piacere che Leo abbia la mammite... non ho purtroppo consigli da darti... continua cosi' che vai alla grande!!!! un bacio

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Ascoltare e raccontare, è un po' la stessa cosa. Bisogna essere disponibili, lasciare sempre l'immaginazione aperta (Antonio Tabucchi)