giovedì 22 marzo 2012

Doppio carpiato

Pare faccia parte del corredo della neomamma, insieme alle coppette assorbilatte e alle mutande di rete.

È un accessorio irrinunciabile del kit rientro-al-lavoro, quando ovviamente sei in ufficio se a casa c'è un'emergenza e ti chiedi perché non hai ancora brevettato il teletrasporto.
O invece rispondi dal soggiorno di casa alle telefonate dei clienti, peccato per il Gatto puzzolone a tutto volume e il nano che ti guarda, ride e capisce che può abbuffarsi di taralli.

Di sicuro fa parte del mio DNA e della mia educazione, rigorosa e esigente con gli altri e ancor più con me stessa.

Ecco.
In questo anno e mezzo di convivenza con Piccolo Uomo si era già affacciato parecchie volte nei miei pensieri.

Ma da quando non sono riuscita a impedire che il passeggino imbizzarrisse sul marciapiede come un elefante davanti a un topolino, il senso-di-colpa-della-mamma-inetta non mi abbandona.

Ok, era solo il primo doppio carpiato di Piccolo Uomo verso l'asfalto.
Ok, nel precipitare gli si è pure chiuso sopra il passeggino - 12 kg esatti come i suoi - ma in fondo oltre a nuovi graffi e crosticine ha ancora tutti i suoi dodici dentini.
Ok, in fondo ce la siamo cavata con disinfettante, ghiaccio, lacrime (più mie che sue) e tante coccole.

Ma... mi sento in colpa per non averlo protetto. Mi sento in colpa perché ho battuto pure io il naso sull'asfalto.
Piccolo Uomo, ta-da-da, la mamma non saprà sempre proteggerti dal dolore.

Che scoperta, eh?
Che poi eri ancora nella pancia e già fantasticavo di saperti donare amore ma soprattutto spazio e libertà, e invece adesso singhiozzo su due graffi.

Facciamo un patto: batti pure il naso sull'asfalto quanto ti pare.
Conterò fino a 10 per vincere la tentazione di impedirtelo.
Proverò a non sentirmi in colpa quando cadrai per causa mia o per farmi dispetto.

Amore di mamma, ricordati che se vorrai da me troverai sempre due cose: disinfettante per le ferite e tempo per ascoltarti.

E voi, come ve la cavate col senso-di-colpa-della-mamma-inetta?

2 commenti:

  1. Ciao! il mio primo approccio con la sensazione di inettitudine l'ho avuto quando il mio primo bimbo aveva circa 6 mesi e mi è caduto dal letto...ho allungato il braccio per prendere il pannolino dal comò lasciandogli la gambina per un secondo e lui, a tradimento, con un colpo di fianchi, si è girato su se stesso scivolando dal bordo del letto...ora dopo 4 anni mi viene da riderci su ma al momento sentendo quel tonfo mi sono proprio sentita morire!
    Il tempo e l'esperienza mi hanno insegnato a perdonarmi perchè non può esistere in assoluto una mamma perfetta, ho imparato, anche confrontandomi con le altre mamme, che il nostro unico e grande valore sta nell'amore e nella dedizione che mettiamo quotidianamente nel rapporto con i nostri figli. Per ciò che facciamo ogni giorno per i nostri bimbi siamo per loro tutte uniche, grandi, insostituibili e perfette nella nostra imperfezione e questo è l'unico risultato che conta e che ci deve rendere sempre orgogliose di noi stesse!

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    1. Grazie, mammaFederica!
      Hai proprio ragione, per fortuna siamo imperfette :)

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Ascoltare e raccontare, è un po' la stessa cosa. Bisogna essere disponibili, lasciare sempre l'immaginazione aperta (Antonio Tabucchi)